Salutogenesi e PSYCH-K®
Introduzione al modello salutogenetico ed integrazione con il metodo PSYCH-K®
Franco Malpeli
1/25/202521 min read

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articolo di Franco Malpeli
SALUTOGENESI E PSYCH-K®
AL CENTRO ORIGINE
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Introduzione
In questi ultimi anni, sta assumendo sempre maggiore importanza il paradigma della salute integrata. Si tratta di un modo di vedere la salute come un equilibrio complesso e armonioso tra corpo, mente, energia e spirito. Invece di considerare la salute solo come l'assenza di malattia o come un semplice stato fisico, questo paradigma abbraccia l'idea che il benessere deriva dall'integrazione di tutti gli aspetti della persona. Ciò significa che, per raggiungere una buona salute, bisogna prendersi cura non solo del corpo, ma anche delle emozioni, delle relazioni, del senso di scopo e di significato nella vita. In sostanza, il paradigma della salute integrata invita a considerare la persona nella sua globalità, promuovendo un benessere duraturo e profondo, piuttosto che un semplice trattamento dei sintomi.
In questo contesto, la salutogenesi fornisce un modello concettuale per la teoria, la ricerca e la pratica della salute. Come vedremo più in dettaglio nel seguito, la salutogenesi pone l'accento sulle risorse a cui le persone possono ricorrere per migliorare la propria salute e si concentra sulla promozione della salute stessa, piuttosto che sulla semplice cura delle malattie.
Il Centro Origine fa della salutogenesi il suo fondamento. Origine è un ecosistema d'avanguardia, frutto del paradigma della salute integrata, in cui l'approccio scientifico si fonde armoniosamente con ciò che la saggezza antica ha da sempre enunciato. In Origine non ci si limita alla cura, quanto si mira all'attivazione e al sostegno dei naturali processi di crescita personale e costruzione del benessere collettivo [OR1]. Nel cuore di Origine palpita, e si espande, la promozione di questo atteggiamento di base nei confronti della vita e della salute, in quanto è l'unico capace di farci accedere alle forze innate deputate all'autoguarigione.
PSYCH-K® fa parte delle pratiche che Origine propone per aiutare a migliorare il proprio benessere secondo il paradigma della salute integrata. Questa tecnica opera a livello del subconscio, aiutandoci sia a superare le credenze limitanti che ostacolano la piena espressione della nostra personalità, sia a trasformare la percezione di situazioni stressanti, traumi e fobie, in modo da poterle gestire al meglio.


In questo post, introdurremo dapprima il modello salutogenetico della salute e quello di PSYCH-K®; esamineremo le loro compatibilità e concluderemo con la descrizione di come PSYCH-K® si inserisce nell’offerta del Centro Origine.
SALUTOGENESI E PSYCH-K®
AL CENTRO ORIGINE
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Il modello salutogenetico della salute
2.1. Panoramica
Il modello salutogenetico della salute (Salutogenic Model of Health, SMH) fu introdotto da Aaron Antonovsky (1923-1994), sociologo e ricercatore israelo-americano, professore di Sociologia Medica all'Università Ben Gurion del Negev. Le sue opere fondamentali sono Health, Stress and Coping del 1979 [SG1] e Unraveling the Mystery of Health del 1987 [SG2].
Antonovsky si concentrò su ciò che mantiene e promuove la salute, piuttosto che sui fattori che causano le malattie. In pratica, invece di chiedersi perché ci si ammala cercò di capire che cosa aiuta le persone a rimanere sane e a vivere bene, anche in presenza di stress o difficoltà.
Nel suo impegno di studiare la salute anziché la malattia, Antonovsky coniò il nuovo termine salutogenesi, ossia l’origine della salute ([SG1], prefazione VII). La domanda fondamentale era: “quali sono le origini della salute?” Nel corso della sua ricerca, Antonovsky offrì la sua risposta alla domanda: "Le origini della salute vanno ricercate in un senso di coerenza" (ibidem, prefazione VII). Il “senso di coerenza” sarà trattato nel par. 2.2.2.
Antonovsky si discosta dalla tradizionale visione medica dell'omeostasi come condizione umana fondamentale e introduce la visione filosofica dell'organismo umano “in uno stato di squilibrio eterostatico, cuore dell'orientamento salutogenetico" ([SG2] pag. 130). Secondo Antonovsky, malattia, infermità ed entropia sono la norma piuttosto che l'eccezione a una regola di processi omeostatici altrimenti autoregolati, occasionalmente alterati con conseguente patologia. Egli trovò vano il tentativo di comprendere e controllare ogni fattore che potesse portare a questa o quella specifica patologia. Un approccio più proficuo sarebbe stato concentrarsi sull'adattamento attivo a un ambiente in cui i fattori di stress (o stressors) sono onnipresenti e inevitabili [SG4]
2.2. Principali concetti della salutogenesi
2.2.1 Il continuum salute-malattia
Secondo Antonovsky, la salute è il movimento lungo un continuum di benessere e malessere [SG5]. In tale approccio, nessuno viene classificato come sano o malato, ma ci troviamo tutti in qualche punto tra i poli immaginari del benessere totale e della malattia totale. Anche un individuo sano, energico, asintomatico e pienamente funzionale può portare gli occhiali, avere momenti di depressione, ammalarsi di influenza. D’altra parte, il cervello e le emozioni di un paziente terminale possono essere pienamente funzionanti. La maggior parte di noi si trova in un punto tra i due poli. La domanda fondamentale diventa dunque "Come fa una persona, ovunque si trovi sul continuum, a muoversi verso il polo della salute?” [SG5].
Antonovsky ha ipotizzato che siamo costantemente esposti a cambiamenti ed eventi che possono essere considerati fattori di stress. Questo può riguardare eventi importanti della vita, come la malattia di un membro della famiglia, cambiamenti in famiglia (ad esempio, un divorzio) o cambiamenti sul posto di lavoro (riorganizzazione o disoccupazione). Tali eventi possono compromettere temporaneamente la salute, ma possono anche rafforzarci a lungo termine, rendendoci più capaci di gestire lo stress. Gli eventi avversi della vita ci possono offrire esperienze che possono essere utili in altre situazioni simili [SG5].
Nella salutogenesi l'enfasi è posta sulla capacità della persona di utilizzare risorse di resistenza (vedi parr. 2.2.3 e 2.2.4) interne ed esterne, disponibili per gestire situazioni stressanti. In tali situazioni ci sono essenzialmente tre possibili reazioni, con le relative conseguenze:
1. essere neutrali rispetto agli stressors;
2. essere in grado di gestire lo stress per raggiungere il benessere;
3. essere incapaci di gestire lo stress, cosa che porta a un collasso espresso in termini di malattia e morte [SG1].
Nel caso di eventi che non ci riguardano particolarmente, ovvero le preoccupazioni quotidiane, possiamo rimanere neutrali, poiché non influiscono in modo significativo sulla salute. Tuttavia, se si tratta di eventi che non possiamo gestire, o ci ammaliamo o mobilitiamo risorse interne e/o esterne intorno a noi che ci permettono di affrontare l'accaduto e di muoverci verso la salute.
2.2.2. Il senso di coerenza
Il fattore fondamentale per muoversi verso la salute è il cosiddetto Senso di Coerenza (Sense of Coherence, SOC). Il senso di coerenza riflette la visione della vita di una persona e la sua capacità di rispondere a situazioni stressanti. Si tratta di un orientamento globale, che mira a considerare la vita come strutturata, gestibile e significativa. È un modo personale di pensare, essere e agire, basato su una fiducia interiore, che porta le persone a identificare, trarre beneficio, utilizzare e riutilizzare le risorse a loro disposizione [SG5]. Il senso di coerenza si compone di tre elementi: comprensibilità, gestibilità e significatività. La definizione originale di Antonovsky è la seguente ([SG1] pag. 19): “un orientamento globale che esprime la misura in cui si ha una sensazione di fiducia pervasiva, duratura e dinamica nel senso che (1) gli stimoli provenienti dall'ambiente interno ed esterno nel corso della vita sono strutturati, prevedibili e spiegabili; (2) sono disponibili risorse per soddisfare le richieste poste da questi stimoli; e (3) queste richieste sono sfide, degne di investimento e impegno”.
Si presume che quattro tipi di esperienze di vita contribuiscano al processo di sviluppo del SOC: coerenza, bilanciamento del carico, partecipazione alla definizione dei risultati e vicinanza emotiva.
La coerenza si riferisce alla misura in cui, durante la crescita, i messaggi erano chiari e c'era ordine e struttura piuttosto che caos nel proprio ambiente. Le esperienze di coerenza nella vita di un individuo forniscono la base per la componente di comprensibilità del SOC.
Il bilanciamento del carico si riferisce alla misura in cui, durante la crescita, si è sperimentato un sovraccarico o una carenza nell'equilibrio tra le richieste a cui si è sottoposti e le proprie risorse. Tale bilanciamento del carico è importante per la componente di gestibilità del SOC.
La partecipazione alla definizione dei risultati si riferisce alla misura in cui si è avuto un ruolo significativo nel decidere il proprio destino e non si è stati oggetto del potere e dei capricci degli altri. La partecipazione alla definizione dei risultati fornisce la base per la componente di significatività.
La vicinanza emotiva si riferisce alla misura in cui si percepiscono legami emotivi costanti e un senso di appartenenza ai gruppi sociali di cui si è membri. Analogamente alla partecipazione alla definizione dei risultati, la risorsa della vicinanza emotiva è stata considerata rilevante per la componente di significatività [SG7].
Il SOC riguarda anche la capacità di identificare le proprie risorse interne ed esterne e di utilizzarle in modo da promuovere la salute e il benessere [SG5].
I risultati delle ricerche di questi ultimi anni mostrano che un SOC elevato è associato a una buona salute percepita, in particolare a quella mentale. Un SOC elevato protegge da ansia, depressione, burnout e disperazione; è fortemente e positivamente correlato a risorse per la salute come ottimismo, resistenza, controllo e capacità di coping. Più forte è il SOC, minori sono i sintomi di malattie mentali. Alcuni autori concludono che i risultati di vari studi dimostrano che il SOC è un processo psicologico che influisce sullo stato di salute mentale, che a sua volta influenza la salute fisica [SG5].
Antonovsky ha sviluppato un questionario per misurare il senso di coerenza [SG1]. La versione originale è composta da 29 domande: 11 misurano la comprensibilità, 10 la gestibilità e 8 la significatività. Le alternative di risposta sono una scala semantica da 1 a 7 punti, dove 1 e 7 indicano sensazioni estreme riguardo a domande e affermazioni relative al modo in cui si vive la propria vita (ad esempio, la domanda "Quando parli con le persone, hai la sensazione che non ti capiscano?" ha un punteggio che va da 1 = non ho mai avuto questa sensazione a 7 = ho sempre avuto questa sensazione). La scala originale di 29 domande è nota anche come SOC-29. Antonovsky (1987) ha anche sviluppato una versione più breve di 13 domande, nota come SOC-13 [SG6].
Questi questionari sono stati verificati empiricamente in diverse culture, occidentali, africane e asiatiche. Sono stati condotti studi su campioni diversi: popolazione generale, diverse professioni, persone con disabilità, diversi gruppi di pazienti, nonché bambini, adolescenti, adulti e anziani, in famiglie, in organizzazioni e anche a livello sociale. In sintesi, i questionari SOC sono stati utilizzati in almeno 51 paesi in tutto il mondo [SG6].
2.2.3. Le risorse generali di resistenza
Il termine risorsa generale di resistenza (Generalized Resistance Resource, GRR) si riferisce alle risorse di una persona, di un gruppo o di una comunità, che facilitano la capacità dell'individuo di affrontare efficacemente gli stressors e contribuiscono allo sviluppo del suo livello di SOC.
Tali risorse possono includere i seguenti fattori:
1. risorse materiali (ad esempio, denaro);
2. conoscenza e intelligenza (ad esempio, conoscenza del mondo reale e acquisizione di competenze);
3. identità dell'Io (ad esempio, un sé integrato ma flessibile);
4. strategie per affrontare lo stress;
5. supporto sociale;
6. impegno e coesione con le proprie radici culturali;
7. stabilità culturale;
8. attività rituali;
9. religione e filosofia (ad esempio, un insieme stabile di risposte alle domande della vita);
10. orientamento alla prevenzione sanitaria;
11. fattori genetici e costituzionali;
12. stato mentale [SG7].
Le GRR possono contribuire al livello di SOC di un individuo, e il livello di SOC di un individuo può contribuire a mobilitare le GRR per migliorare la gestione della tensione. Oltre ciò, quando le GRR diventano radicate nella situazione di vita di una persona, sono considerate i principali determinanti del livello di SOC della persona stessa.
2.2.4. Le risorse specifiche di resistenza
I ricercatori hanno dedicato minore attenzione alle cosiddette risorse specifiche di resistenza (Specific Resistance Resources, SRR). Anche le SRR facilitano la gestione dei fattori di stress e contribuiscono ad aumentare il SOC. In sintesi, si ritiene che le GRR derivino dalle condizioni culturali, sociali e ambientali di vita e dalle esperienze di crescita e socializzazione nella prima infanzia. Le SRR, d'altra parte, sono ottimizzate dall'azione sociale, ad esempio fornendo ambienti sociali e fisici di supporto [SG8].
La differenza fra GRR e SRR può essere spiegata con una metafora. Attraversando il fiume della vita incontriamo fattori di stress, prove e tribolazioni, muniti di uno “zaino” pieno di GRR acquisite nel corso della vita. Queste GRR sono già disponibili per essere attivate al bisogno man mano che si affrontano diverse situazioni che creano tensione. Le SRR invece sono disponibili nel fiume, raccolte e utilizzate al bisogno in specifici incontri con fattori di stress, e non necessariamente riposte nello zaino in seguito. Attraverso il SOC, le GRR consentono di riconoscere, raccogliere e utilizzare le SRR in modi che impediscono alla tensione di trasformarsi in stress debilitante [SG8]. Un esempio molto semplificato può essere il seguente: avere accesso a Internet è una GRR, mentre la disponibilità di informazioni su Wikipedia circa un sintomo che ci preoccupa è una SRR.
Ciò che può essere una GRR dal punto di vista di una persona può essere una SRR dal punto di vista di un'altra. Ad esempio, un asilo nido è una SRR per i genitori e, auspicabilmente, una fonte di GRR per il bambino. D’altra parte, una struttura di assistenza per anziani è una SRR sia per chi vi risiede sia per i familiari che necessitano di assistenza professionale.
Per la promozione della salute, le SRR hanno la stessa, se non maggiore, rilevanza delle GRR. Attirando l'attenzione sulle SRR, si richiama anche l'attenzione su quello che dovrebbe essere un obiettivo fondamentale della promozione della salute: garantire che la disponibilità della SRR giusta al momento giusto non sia troppo spesso una questione di caso o fortuna [SG8].
articolo di Franco Malpeli




SALUTOGENESI E PSYCH-K®
AL CENTRO ORIGINE
3.1. Panoramica
PSYCH-K® fu introdotta nel 1988 da Robert M. Williams (1947-2024). Dapprima dirigente industriale, Williams, in seguito ad un risveglio spirituale, iniziò una nuova vita di servizio come psicoterapeuta. Studiando molte modalità di cambiamento non standard, sia antiche sia contemporanee, egli ebbe una serie di intuizioni, poi diventate il corpo di PSYCH-K®.
PSYCH-K® è una combinazione unica di vari strumenti per il cambiamento, derivati dalla ricerca neuroscientifica contemporanea, così come dall'antica saggezza.
È un processo non invasivo e interattivo per facilitare il cambiamento a livello subconscio, con una comprovata esperienza di successo da oltre 30 anni [PK1].
PSYCH-K® agisce a livello della mente subconscia, che conterebbe per il 95% delle nostre capacità di elaborazione [PK5].
Nel nostro subconscio si depositano, per così dire, i nostri valori e le nostre credenze. Le credenze sono come degli occhiali attraverso cui osserviamo quanto ci circonda.
In altre parole, il modo in cui noi vediamo il mondo è una funzione delle nostre credenze e questo influenza profondamente la nostra personalità [PK2]. Possiamo infatti credere di avere o meno valore, di essere competenti o incompetenti, autonomi o dipendenti, amati o respinti, e così via. Le credenze hanno quindi conseguenze di portata molto vasta nella vita, in senso sia positivo sia negativo. Le credenze influiscono sull'umore, sulle relazioni, sulle prestazioni lavorative, sull'autostima, sulla salute fisica e anche sulla prospettiva religiosa o spirituale [PK2].
PSYCH-K® aiuta a cambiare le credenze subconscie autolimitanti e auto-sabotanti; è anche un efficace strumento per trasformare e ridurre stress, traumi e fobie. Poiché le credenze e i fattori di stress influenzano ogni aspetto della vita, PSYCH-K® è uno strumento efficace in vari ambiti, come la crescita personale e spirituale, il lavoro, le relazioni, la salute [PK3].
articolo di Franco Malpeli
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Breve descrizione di PSYCH-K®
3.2.2. Il subconscio
Nelle terminologia di PSYCH-K®, per subconscio si intende la parte della mente che, tramite l’azione del cervello medio, cervelletto e tronco encefalico, controlla automaticamente tutte le funzioni del corpo (respiro, battito cardiaco, digestione, ecc.), le funzioni cognitive (efficienza mentale e consapevolezza) e tutte le emozioni. Almeno il 95% di quanto accade nel corpo e nel cervello è gestito dal subconscio, grazie al fatto che esso ha capacità e velocità di elaborazione altissime ed è la sede della memoria a lungo termine [PK4], [PK5].
3.3. Il programma di PSYCH-K® per la salute e il benessere
Di particolare rilevanza per l’argomento di questo post è la parte di PSYCH-K® specificamente dedicata alla salute e al benessere, nota come Health and Wellness Program (HWP) (tutto questo paragrafo si basa su [PK6]; facendo parte delle dispense di un corso, questo testo non è disponibile pubblicamente).
Lo scopo di HWP è fornire ai facilitatori gli strumenti per assicurare che essi stessi e i loro partner abbiano credenze che siano in linea con una salute ottimale e una lunga vita. Rob Williams ha combinato la letteratura riguardante l’aspetto mente-corpo e quella inerente la PNEI per individuare le credenze e gli atteggiamenti che permettono una vita lunga e salutare (ad es. avere uno scopo nella vita).
HWP non è stato concepito come un sostituto delle cure mediche convenzionali. Esso comprende bilanciamenti specifici per favorire le capacità di autoguarigione del corpo; deve quindi essere considerato come un efficace complemento delle varie terapie, siano esse allopatiche, omeopatiche o di qualsiasi altro tipo.
Fra i bilanciamenti specifici di HWP, ce n’è uno che serve per scoprire e cambiare le credenze che stanno bloccando il raggiungimento di uno stato ottimale di salute, a livello non solo fisico ma anche psichico e spirituale. Questo bilanciamento include ventidue coppie di credenze che la PNEI ha dimostrato essere legate a uno stato di salute ottimale e a un sistema immunitario perfettamente funzionante.
Con un altro bilanciamento, si immagina una vita libera dal disturbo fisico o da altre condizioni indesiderabili, in modo che il subconscio induca la produzione di un ambiente chimico che rifletta uno stato di salute e funzionamento ottimali.
HWP considera i sintomi come dei messaggeri e si preoccupa di non uccidere il messaggero prima di aver ricevuto il messaggio. A questo scopo, è previsto uno specifico protocollo per individuare possibili messaggi, benefici secondari o situazioni di stress che possono trovarsi dietro a un sintomo e ostacolare la guarigione.
HWP comprende anche altre procedure, che tuttavia non trattiamo in questo articolo per ragioni di spazio e pertinenza.


3.2.1.1. Misurazione dell’integrazione emisferica indotta da PSYCH-K®
In [PK2] sono riportati i risultati di uno studio, durato un anno e che ha coinvolto più di 125 partecipanti in tre diversi luoghi. La ricerca ha usato tecniche e equipaggiamenti di elettroencefalografia standard unitamente a un programma software per convertire i dati grezzi dell’EEG in una tomografia qEEG (EEG quantitativa) per elaborare i dati di ricerca. Per ciascun caso è stato acquisito un EEG di riferimento. Successivamente, è stata eseguita una procedura PSYCH-K® (detta bilanciamento, vedi par. 3.2.4); infine è stato registrato nuovamente un EEG con la stessa modalità di quello di riferimento. Le persone hanno esibito un significativo miglioramento nell'attività emisferica e nella coerenza cerebrale, che si sono riflesse nell’abilità di accedere alle risorse di entrambi gli emisferi, attuando nuovi comportamenti. Inoltre, il 98% dei partecipanti a questa ricerca ha sperimentato notevoli benefici, in termini di benessere, riduzione dello stress e capacità di trovare nuove risposte creative agli stimoli ambientali.
Per la descrizione completa del metodo e dei risultati di questo studio rimandiamo a [PK2].
3.2.3. Il test kinesiologico
In PSYCH-K® si usa il test kinesiologico per comunicare con la mente subconscia e verificare che cosa è veramente “installato” a questo livello. Con i test si valuta con precisione se si è in integrazione emisferica rispetto ad un obiettivo che vogliamo raggiungere, ovvero se c’è una piena collaborazione tra la mente conscia che ha stabilito l’obiettivo e la mente subconscia che renderà disponibile tutto il potenziale mentale, emozionale e fisico per ottenerlo [PK4].
3.2.4. I bilanciamenti
Per cambiare le credenze limitanti, trasformare la percezione delle situazioni di stress, superare traumi o fobie, PSYCH-K® mette a disposizione una serie di procedure, dette bilanciamenti. Durante un bilanciamento si usano test kinesiologici, per contattare con precisione il subconscio. In tal modo si determinano le posture o i movimenti di integrazione emisferica che verranno poi usati per la riprogrammazione del subconscio.
3.2.5. Facilitatore e partner
L’operatore di PSYCH-K® è chiamato facilitatore, mentre chi riceve i bilanciamenti è detto partner. Già questa terminologia indica che la relazione fra i due è paritetica: PSYCH-K® si fa con qualcuno, non a qualcuno.
In linea di principio, il facilitatore non è uno psicoterapeuta né uno psichiatra, né aspira a sostituirsi a qualsiasi altra figura professionale delle relazioni d’aiuto; d’altra parte, tutti questi professionisti possono usare PSYCH-K® come un efficace strumento aggiuntivo per il loro lavoro.
Durante una sessione, il facilitatore interagisce con il partner in modo che il partner stesso trovi nuove credenze rinforzanti, con cui sostituire le vecchie credenze limitanti. A questo punto, il facilitatore esegue il bilanciamento appropriato, mediante il quale si porta la nuova credenza nel subconscio. Terminato il bilanciamento, sempre il partner individua una o più semplici azioni (il cosiddetto Piano d'Azione) da compiere nei giorni successivi per attivare le nuove credenze e verificare i cambiamenti avvenuti.
Una procedura simile si segue per la trasformazione della percezione di stress, traumi e fobie.


3.2. Concetti fondamentali
3.2.1. Integrazione emisferica
Sappiamo che ogni emisfero della corteccia cerebrale tende a specializzarsi e a presiedere a funzioni specifiche. Senza entrare nel dettaglio, possiamo affermare, in linea di massima e in breve, che l’emisfero sinistro è razionale, analitico, sequenziale; il destro è creativo, olistico, lavora in parallelo. Il funzionamento ideale del cervello si ha quando usiamo entrambe le parti della corteccia cerebrale.
Di fatto, le esperienze di vita spesso attivano la dominanza di un emisfero sull'altro nel rispondere a situazioni specifiche. Più l'esperienza è emotivamente carica (per esempio un trauma), più è probabile che venga immagazzinata come futuro modello di riferimento e più è probabile che noi automaticamente ci sovra-identifichiamo con solo uno degli emisferi quando ci troviamo ad affrontare esperienze simili nella vita futura, precludendoci l’accesso alle risorse dell’altro emisfero [PK2].
Chiamiamo integrazione emisferica la condizione ideale in cui gli emisferi collaborano e riusciamo così a ottenere la massima efficienza mentale, emozionale e fisica.
Quando siamo in integrazione emisferica, possiamo cambiare le credenze limitanti in modo molto rapido e duraturo. Questo stato, inoltre, è fondamentale per riuscire a trasformare la percezione di traumi passati, che possono ancora condizionarci, e di situazioni stressanti, attuali o paventate per il futuro [PK2], [PK4].
Esistono posture di integrazione emisferica, ovvero posizioni del corpo ben definite. Per indurre l’integrazione emisferica, PSYCH-K® usa specifiche posture o movimenti che permettono di attivare i due emisferi contemporaneamente, in modo da facilitare la riprogrammazione rapida e duratura del subconscio [PK4].
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Il contributo di PSYCH-K® alla salutogenesi
articolo di Franco Malpeli
In questo paragrafo, vedremo le possibili relazioni fra PSYCH-K® e il modello salutogenetico della salute. In altre parole, cercheremo di rispondere alla domanda che ci ha spinto a scrivere questo post: può PSYCH-K® trovare posto nel modello salutogenetico della salute? Se sì, in che modo?
Come prima considerazione, possiamo dire che sia la salutogenesi sia PSYCH-K® si concentrano sulle risorse e le capacità di una persona, per mantenere e promuovere la salute. Entrambi puntano a creare un equilibrio positivo e a potenziare le risorse interiori per vivere una vita più sana e felice.
Abbiamo visto nel par. 2 come la salutogenesi fornisca un modello teorico-pratico per aiutare le persone a muoversi verso il polo della salute a partire dal punto del continuum salute-malattia in cui si trovano. Abbiamo anche visto come il Senso di Coerenza (o SOC) sia il fattore fondamentale per muoversi verso la salute e come noi disponiamo di risorse di resistenza generali e specifiche (o GRR e SRR), per far fronte a situazioni di stress e tensione.
PSYCH-K®, a nostro parere, ha un ruolo rilevante nel modello della salutogenesi. Nel par. 3, abbiamo visto, infatti, come questa pratica possa aiutare a rimuovere credenze che potrebbero ostacolare il benessere e a trasformare la percezione di situazioni stressanti e traumatiche. Già a prima vista, si può affermare che queste caratteristiche sono perfettamente coerenti con il modello salutogenetico della salute (o SMH). Vedremo ora di specificare più in dettaglio questa affermazione.
Un altro modo in cui PSYCH-K® può contribuire a migliorare il SOC del partner è strettamente correlato con il SOC-29, il questionario che Antonovsky sviluppò per misurare il SOC (vedi par. 2.2.2). Moltissimi elementi del questionario, infatti, possono essere facilmente trasformati in credenze rinforzanti.
Consideriamo ad es. la prima domanda del SOC-29: Quando parli con le persone, hai la sensazione che non ti capiscano?
Le risposte sono espresse in una scala da 1 a 7, dove 1=non ho mai questa sensazione e 7=ho sempre questa sensazione.
Se la risposta indica che il soggetto si trova in una situazione di disagio quando parla con gli altri, un facilitatore PSYCH-K® può aiutarlo a formulare una credenza che lo aiuti a migliorare la situazione. Una possibile credenza potrebbe essere, ad esempio: “Ho sempre la sensazione che le persone mi capiscano quando parlo con loro”.
Come altro esempio, possiamo prendere la domanda num. 16:
Quando si affronta un problema difficile, la scelta della soluzione è: 1=sempre confusa e difficile da trovare, 7=sempre completamente chiara.
In questo caso, una credenza rinforzante utile potrebbe essere: “Scelgo agevolmente la migliore soluzione per i problemi difficili”.
Una volta che il partner ha formulato la nuova credenza rinforzante o ne ha accettata una proposta da PSYCH-K® (che comunque è sempre adattata alle preferenze del partner), i cosiddetti bilanciamenti (vedi par. 3.2.4.) la portano nel subconscio del partner. Questi stabilisce poi una o più azioni da eseguire nei giorni successivi (cosiddetto Piano d’Azione, vedi par. 3.2.5.) per attivare la nuova credenza.
4.2. PSYCH-K® e le Risorse di Resistenza
Nel par. 2.2.3. sono elencati dodici fattori che possono costituire delle risorse generalizzate di resistenza (o GRR). Fra questi fattori, alcuni possono essere influenzati positivamente da PSYCH-K®.
Il quarto fattore, strategie per affrontare lo stress, è probabilmente l’esempio più evidente. PSYCH-K® ha una procedura specifica a questo scopo, la Trasformazione della Percezione dello Stress (TPS). Questa procedura consente al partner di rivivere una situazione stressante in stato di integrazione emisferica. In questo modo, il partner può trovare in sé le risorse più adatte ad affrontare la situazione stressante quando questa si ripresenterà.
La stessa procedura si può usare anche per trasformare fobie (es. paura dei ragni, del vuoto, ecc.) e il ricordo di traumi passati.
Un altro fattore di GRR che può essere migliorato è l’identità dell'Io. Fra le credenze rinforzanti coinvolte in alcune delle procedure di PSYCH-K®, possiamo citare, a questo proposito, Amo me stesso e So chi sono. Inoltre, durante una sessione il partner, con l’aiuto del facilitatore, può formulare credenze rinforzanti che meglio si adattano alla sua situazione.
In modo analogo, PSYCH-K® può influenzare altri fattori di GRR, fra cui citiamo: impegno e coesione con le proprie radici culturali, stabilità culturale, stato mentale.
Consideriamo inoltre che un facilitatore, secondo il proprio percorso di formazione, ha sempre a disposizione tutte le risorse di PSYCH-K®, che può usare ogni volta che abbia la necessità di operare su se stesso. In questo senso, PSYCH-K® può essere considerato una potente GRR per il facilitatore.
Per un partner, invece, PSYCH-K® può essere una SRR importante a cui fare ricorso in caso di bisogno.


4.1. PSYCH-K® e il Senso di Coerenza
PSYCH-K® può essere uno strumento utilissimo per aumentare il SOC. Alcune procedure, infatti, propongono credenze rinforzanti molto affini ai tre elementi del SOC: comprensibilità, gestibilità e significatività (vedi par. 2.2.2). A titolo di esempio, ne riportiamo alcune:
comprensibilità: “la mia vita è un perfetto esempio di sincronicità”, “imparo da tutte le mie esperienze di vita, comprese quelle difficili e dolorose”
gestibilità: “sono responsabile della mia vita”, “mi aspetto che accada il meglio”
significatività: “accolgo i cambiamenti nella mia vita”; “ho fiducia nelle scelte che faccio”.
SALUTOGENESI E PSYCH-K®
AL CENTRO ORIGINE
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Conclusioni
articolo di Franco Malpeli
Dalle considerazioni fatte discende chiaramente che PSYCH-K® non solo è pienamente compatibile con il modello della salutogenesi ma anche che, considerando il continuum benessere-malessere, può svolgere un ruolo molto importante nel portare le persone verso il polo del benessere.
PSYCH-K® è perciò pienamente coerente con i principi ispiratori del Centro Origine. Esso, infatti, favorisce il recupero delle proprie risorse di autoguarigione, scopo fondamentale del Centro e a cui mirano i vari servizi offerti. Questi ultimi sono utili per imparare come si fa a star bene, piuttosto che a porre rimedio a qualche sintomo: la terapia (naturale o allopatica che sia) e la guarigione sono sempre riferite ad un sintomo; la salute, come abbiamo visto, è qualcosa di più ampio. Rinforzare le capacità di autoguarigione aiuta a diminuire la dipendenza dagli “esperti” e dalle loro pratiche.
Spesso si dice che i sintomi sono messaggeri da ascoltare, anziché fastidi di cui sbarazzarsi il prima possibile. In questo senso, prendersi cura di sé favorisce una migliore autoconoscenza che, da sola, diventa l'origine del processo di cambiamento. Ampliando la visuale oltre il singolo individuo, ricordiamo anche quanto sia indispensabile un cambiamento individuale per produrre un effettivo e duraturo cambiamento sociale. Con i suoi servizi, fra cui PSYCH-K®, il Centro Origine desidera spargere semi di cambiamento individuali e collettivi.
Chi volesse sperimentare in pratica quanto sopra esposto, può rivolgersi direttamente al Centro Origine.
I contatti sono riportati nella pagina web https://centroorigine.it/dove-siamo.
Per quanto riguarda PSYCH-K®, al Centro Origine attualmente si possono svolgere sessioni individuali in cui lavorare sulle proprie credenze limitanti o su situazioni di stress.
Tra i progetti di integrazione clinica, è in via di definizione una proposta specifica di applicazione pratica di PSYCH-K® alla salutogenesi. Si tratterà di verificare come le sessioni di PSYCH-K® influenzano il Senso di Coerenza dei vari partner. Quest’offerta avrà quindi anche un carattere sperimentale. Chi fosse interessato a partecipare ed eventuali sponsor che volessero sostenere il nostro lavoro sono cordialmente invitati a contattare il Centro.
Riferimenti bibliografici
[OR1] Identità [del Centro Origine] (https://centroorigine.it/identita)
[PK1] What is PSYCH-K® (https://psych-k.com/what-is-psych-k/).
[PK2] Robert W. Williams - Jeffrey L. Fannin, Le ricerche di frontiera nelle neuroscienze: correlazioni significative tra credenze, stato di integrazione emisferica e psicoterapia, (https://www.irenemenis.it/wp-content/uploads/2019/06/CAPA-Quarterly-Correlazione-tra-Credenze-e-Stress-1.pdf), traduzione italiana di Leading Edge Neuroscience Reveals Significant Correlations Between Beliefs, the Whole-Brain State, and Psychotherapy, CQ: The CAPA Quarterly, August 2012 (https://psych-k.com/wp-content/uploads/2013/10/FanninWilliams.CQ-copy.pdf).
[PK3] Domande frequenti su PSYCH-K® (https://www.ieyes.org/faq/).
[PK4] Cos’è PSYCH-K® (https://www.giancarlomerlo.com/cose-psych-k/).
[PK5] Tor Nørretranders, The User Illusion – Cap. 6 (The Bandwidth of Consciousness), Penguin, 1999, citato in [PK4].
[PK6] PSYCH-K® Health and Wellness Program, dispense del corso omonimo, The Myrddin Corporation, 2013.
[SG1] Aaron Antonovsky, Health, Stress and Coping, Josey-Bass, 1979.
[SG2] Aaron Antonovsky, Unraveling the Mystery of Health, Josey-Bass, 1987.
[SG3] Maurice B. Mittelmark et al. (a cura di), The Handbook of Salutogenesis, Springer, 2022, (https://link.springer.com/book/10.1007/978-3-030-79515-3).
[SG4] Avishai Antonovsky, Shifra Sagy, Aaron Antonovsky (1923–1994): The Personal, Ideological, and Intellectual Genesis of Salutogenesis, capitolo 4 di [SG3], (https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-3-030-79515-3_4).
[SG5] Monica Eriksson, The Sense of Coherence: The Concept and Its Relationship to Health, capitolo 9 di [SG3], (https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-3-030-79515-3_9).
[SG6] Monica Eriksson, Paolo Contu, The Sense of Coherence: Measurement Issues, capitolo 11 di [SG3], (https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-3-030-79515-3_11).
[SG7] Orly Idan, Monica Eriksson, Michal Al-Yagon, Generalized Resistance Resources in the Salutogenic Model of Health, capitolo 12 di [SG3], (https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-3-030-79515-3_12).
[SG8] Maurice B. Mittelmark, Marguerite Daniel, Helga B. Urke, Specific Resistance Resources in the Salutogenic Model of Health, capitolo 13 di [SG3], (https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-3-030-79515-3_13).


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