Clinica e Ricerca
Psicoterapia & Neuroscienze
1/23/20256 min read


Per secoli, le civiltà antiche hanno compreso ciò che la scienza moderna sta riscoprendo oggi: il profondo legame tra mente e corpo. Questa visione olistica dell'essere umano si è temporaneamente offuscata nel 1600, quando il filosofo Cartesio propose la famosa divisione tra mente ("cosa che pensa") e corpo ("cosa estesa"). Sebbene questa separazione teorica abbia permesso importanti progressi scientifici, ha anche portato a una visione frammentata dell'essere umano che solo ora stiamo superando.
Nelle società primitive, la malattia non era mai vista come un problema isolato del corpo o della mente, ma come uno squilibrio che coinvolgeva l'intera persona e la sua comunità. Lo sciamano, figura ancestrale del moderno terapeuta, curava considerando la persona nella sua totalità, incluse le sue relazioni con l'ambiente e la dimensione spirituale.
Il ritorno a questa visione integrata è iniziato con pionieri come Groddeck e Charcot, seguiti da Freud, che per primi hanno dimostrato scientificamente come il disagio psichico possa manifestarsi attraverso sintomi fisici. Oggi, la neuroscienza conferma che questa relazione è bidirezionale: il corpo influenza la mente tanto quanto la mente influenza il corpo.
Un esempio affascinante di questa integrazione è la PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia), che studia come sistemi apparentemente distinti - psicologico, nervoso, ormonale e immunitario - siano in realtà in costante comunicazione attraverso messaggeri molecolari nel sangue. Wilhelm Reich ha aggiunto un altro tassello importante, dimostrando come le nostre difese psicologiche si manifestino in specifiche tensioni muscolari, teoria poi sviluppata da Lowen nell'analisi bioenergetica.
Un approccio che per me è stato particolarmente illuminante è quello ecobiopsicologico della dottoressa Maria Pusceddu, che integra le intuizioni junghiane con la moderna biologia. Nel suo libro "Il corpo racconta" (edizione Persiani, Bologna 2013) dimostra come questo approccio possa essere efficace nel trattamento di numerose patologie, dal Parkinson ai disturbi tiroidei, dalle patologie renali alle disfunzioni dell'apparato muscolo scheletrico, e molte altre. Numerosi autori, oggi, sviluppano e arricchiscono questa evidenza scientifica. Io sono specialmente legata alla dott.ssa Erica Francesca Poli, i cui scritti ed opere divulgative sono eccezionalmente capaci di mantenere il rigore epistemologico mentre rendono questa complessa materia accessibile al grande pubblico.
Al centro di tutto c'è il respiro, il movimento primordiale di espansione e contrazione che caratterizza il funzionamento cellulare come ogni forma di vita. Nell'uomo possiamo immediatamente ritrovare questa forza energetica nella funzione primaria: la respirazione. Non è un caso che molte tecniche terapeutiche, dal Training Autogeno alla meditazione, partano proprio dalla consapevolezza del respiro.
Un aspetto cruciale per la psicoterapia è che il corpo non può mentire. Mentre le parole possono ingannare, il linguaggio corporeo rivela sempre la verità. Per questo, un buon terapeuta presta particolare attenzione alle incongruenze tra comunicazione verbale e non verbale, trovando in questi "gap" preziose opportunità di crescita e guarigione.
IL RITORNO ALLA SAGGEZZA
CORPO E MENTE COME UNICA ENTITA'
"Tu non sei corpo e mente, sei corpomente" - Osho


di Federica De Filippi
La psicoterapia terapia della Gestalt, con le sue radici che affondano nelle intercapedini tra cultura psicologica occidentale e le antiche filosofie orientali, si fonda su alcuni pilastri fondamentali che rivoluzionano il modo di comprendere l'esperienza umana. Propongo qui 4 concetti cardini che presentano ed introducono questo affascinante approccio fenomenologico alla psiche.
Percezione e Dinamica Figura/Sfondo
"Non vediamo le cose come sono, le vediamo come siamo" - Anaïs Nin
La Gestalt nasce dagli studi sulla percezione nei primi del '900, quando ricercatori come Wertheimer, Kanizsa e l'italiano Fabio Metelli, dimostrarono come la mente umana organizzi naturalmente le esperienze in "forme" significative. Formularono le leggi della forma, atte ad organizzare le sensazioni elementari in specifiche figure che emergono da uno sfondo. Il termine tedesco "Gestalt" (letteralmente "posto davanti agli occhi ") va oltre il semplice concetto di forma: rappresenta il fenomeno nella sua interezza. Il celebre principio "il tutto è più della somma delle parti" nasce proprio qui, ancor prima di portare Kurt Lewin a sviluppare la sua rivoluzionaria Teoria del campo.
Contatto e Confine di Contatto
"Se l'unico strumento che hai in mano è un martello, ogni cosa inizierà a sembrarti un chiodo" - Maslow
Traslando le leggi percettive alla realtà emotiva, gli studiosi giunsero presto all'evidenza del "confine di contatto", declinato in modo specifico in ciascuno di noi, ma essenziale e strutturale per tutti. Questo luogo illustra quel punto d'incontro tra individuo e ambiente dove nascono le esperienze, ma anche lo spazio in cui ogni vissuto (anche quelli più personali e soggettivi) assumono il loro significato. La stessa relazione terapeutica si localizza al confine di contatto, e se ben orchestrata, può essere il catalizzatore del cambiamento proprio laddove il contatto con l'esperienza si "inceppa", riducendo la portata e la qualità dell'esperienza che possiamo fare del mondo.
E' al confine di contatto che si manifestano le sofferenze psicologiche. E' al confine di contatto che si possono curare.
Consapevolezza e Responsabilità
"Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele" - Seneca
Negli anni '50 Friedrich Perls sviluppò la Gestalt therapy come "terza via" tra psicoanalisi e comportamentismo. Studi neurofisiologici e cognitivi vengono, così, applicati alla clinica psicoterapeutica. Nella citazione attribuita a Seneca riecheggia un principio che riflette perfettamente l'approccio gestaltico alla responsabilità personale. L'ampliamento della consapevolezza individuale (riguardo ai propri modi di sentire, pensare, ed agire nel mondo) è un pilastro gestaltico trasversale alle diversi correnti ed evoluzioni del modello. Tuttavia spesso restiamo sconosciuti a noi stessi, perché abbiamo imparato a "raccontarcela" nel tentativo di proteggerci. Una buona parte del sostegno offerto dal terapeuta gestaltico si realizza attraverso i numerosi rimandi che fa al proprio interlocutore con lo scopo di aiutare a rendersi consapevole a sé stesso per poter meglio usare la propria energia scegliendo e determinando il proprio cammino. Il terapeuta non dirige, ma accompagna il cliente verso una maggiore consapevolezza di sé; la respons_abilità vien da sè.
Autoregolazione Organismica
"Invece di dare un pesce ad un affamato, insegnagli a pescare" - Lao-Tsè
Questa visione rispecchia la fiducia della Gestalt nella naturale tendenza dell'uomo all'equilibrio e al benessere. Ogni organismo in natura tende a raggiungere e mantenere uno stato di quiete, e questo processo è chiamato omeostasi. Proprio dal suo "turbamento" prendono vita i bisogni, e vengono messe in moto le strategie per poterli soddisfare. I "meccanismi di difesa", le cristallizzazioni caratteriali, lo specifico modo personale al "confine di contatto", tuttavia interferiscono con il normale fluire di questa abilità. Il terapeuta gestaltico confida saldamente nella capacità innata di autoregolazione e fornisce all'interlocutore gli strumenti per riscoprire il proprio unico modo di ssere-nel-mondo, piuttosto che spacciare soluzioni preconfezionate.
"Se presterai attenzione al presente, potrai migliorarlo. E se migliorerai il presente, anche ciò che accadrà dopo sarà migliore." - Paulo Coelho


LA PSICOTERAPIA DELLA GESTALT
un approccio olistico alla psicoterapia
di Federica De Filippi


Il mio approccio alla psicoterapia
La mia pratica si fonda su una profonda convinzione: ognuno di noi custodisce una saggezza innata e una naturale capacità di autoguarigione. Il mio ruolo come psicoterapeuta è facilitare il recupero di questa capacità naturale di autoregolazione, scritta nel nostro stesso DNA.
Filosofia terapeutica
Nel mio approccio, ogni esperienza individuale viene accolta nella sua unicità, senza giudizio. Comprendo come ci siamo adattati creativamente al nostro ambiente di vita, sviluppando strategie che, seppur inizialmente protettive, possono cristallizzarsi in schemi comportamentali che ci allontanano dal nostro naturale orientamento al benessere.
Il paradosso terapeutico che guida il mio lavoro è profondo quanto semplice: "essere ciò che già si è, prima di essere in qualsiasi altro modo" (Beisser).
Formazione e metodologia
La mia specializzazione in Psicoterapia della Gestalt si arricchisce di un'integrazione di approcci:
Metodologie psicocorporee bioenergetiche e reichiane
Prospettive junghiane e costruttiviste
Tecniche a mediazione artistica
Pratiche di coerenza cardiaca HeartMath
Studio delle microespressioni facciali (FACS di Ekman)
Enneagramma della personalità secondo Naranjo
Il tutto è ancorato a un solido orientamento fenomenologico e arricchito dalla mia passione per le filosofie orientali e la medicina integrata.
Ambiti di intervento
Offro supporto specializzato per:
Gestione dell'ansia, attacchi di panico e disturbi ossessivi
Elaborazione del trauma con approccio specifico "trauma-informed"
Problematiche dell'umore e depressione
Disturbi psicosomatici e gestione dello stress
Difficoltà relazionali e familiari
Sostegno alla genitorialità
Percorsi di crescita personale e benessere psicologico
Modalità di lavoro
Il mio approccio integrato si articola attraverso:
Sessioni individuali di psicoterapia
Gruppi terapeutici tematici
Percorsi di consapevolezza corporea
Collaborazioni con professionisti del benessere olistico
Ricevo a Chivasso e Torino, offrendo anche sessioni online quando appropriato.
Ricerca e aggiornamento continuo
La mia pratica clinica si nutre di una costante ricerca scientifica, integrando le più recenti scoperte neuroscientifiche con antiche saggezze. Questo approccio bilanciato tra innovazione e tradizione mi permette di offrire un supporto terapeutico sempre aggiornato e completo.
Per iniziare il vostro percorso di scoperta e trasformazione, o per maggiori informazioni, sono disponibile per un primo colloquio conoscitivo.


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